Sinoué Gilbert - 1999 - Il ragazzo di Bruges by Sinoué Gilbert

Sinoué Gilbert - 1999 - Il ragazzo di Bruges by Sinoué Gilbert

autore:Sinoué Gilbert
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788873057550
editore: Neri Pozza
pubblicato: 2002-12-31T23:00:00+00:00


14

Sul ponte della nave, Jan si dibatteva in mezzo a un cerchio di figure che gli facevano delle smorfie. Il morto di via dell’Asino Cieco gli si avvicinò, aveva la gola tagliata, le mani somigliavano a forche pronte a trafìggerlo. Il vento soffiava fra le cime e onde gigantesche si infrangevano contro lo scafo in un fragore assordante. Jan si scagliò in avanti, cercando di mettersi in salvo, invano.

«Stai per morire, Jan», ridacchiavano. «Stai per raggiungere Van Eyck e gli altri!» Erano tutti lì, Petrus Christus, Idelsbad, il dottor De Smet, lo hoofhnan, Margaret, che osservavano entusiasti la scena e lo guardavano con scherno scandendo freneticamente il nome del maestro: «Van Eyck, Van Eyck, Van Eyck!» Il morto di via dell’Asino Cieco era a un palmo da Jan.

Un tanfo spaventoso gli usciva dalla gola.

«Adesso tocca a te, ragazzo mio. Non cercare di resistere, non serve a nulla».

Per un attimo, Jan credette di scorgere il maestro, fissava il mare, appoggiato al parapetto.

«Padre! Aiuto! Soccorso!» Ma Van Eyck si limitò a rivolgergli un sorriso distante e si immerse nuovamente nella sua contemplazione.

Adesso si avvicinava Petrus Christus. Aveva in mano un pugnale e lo porgeva al morto di via dell’Asino Cieco.

«Sgozzalo», ordinò. «Voglio veder sprizzare il suo sangue.

Lo daremo da bere a Van Eyck».

«No!» urlò Jan. «Pietà! Non voglio morire. Non so dove vanno i morti! Pietà!»

«Ehi! Calmati! Sveglia!» Il ragazzo aprì gli occhi. Idelsbad era chino su di lui e gli dava dei buffetti sulla guancia. Gli occorsero alcuni minuti per emergere dall’incubo.

«Come ti senti?» chiese il portoghese.

Il ragazzo si mise a sedere sul letto. Aveva la fronte madida di sudore. Albeggiava e i primi raggi di sole penetravano nella stanza. Brandelli dell’incubo gli riemersero alla memoria. Si voltò febbrilmente verso Idelsbad: «Devo parlarvi di qualcosa, o meglio di qualcuno». «Sentiamo».

«Lo conoscete. Pochi giorni dopo la morte di mio padre, vi ho visto discutere con lui. Eravate davanti all’ospedale San Giovanni. Si tratta di…» Il portoghese lo anticipò:

«Petrus Christus».

«Sì».

«Cosa sai di lui?»

«Il giorno in cui ho trovato Nicolas Sluter, mi sono precipitato a casa per avvertire mio padre. Petrus era lì.

Sapete quale fu il suo commento? Disse esattamente: “E ancora una volta, un uomo della nostra confraternita…“ Come poteva sapere? Noi abbiamo avuto la conferma solo dopo, e proprio da voi».

Idelsbad si alzò dal letto e andò alla finestra senza dire una parola.

Jan tornò alla carica: «Non vi sembra strano?»

«Sì, in effetti, è molto strano», rispose il gigante. «Ma non mi sorprende, quell’uomo è un assassino».

«Un assassino?» disse il ragazzo avvicinandosi a lui.

«Tutto me lo fa pensare dopo quello che è successo a Laurens Coster».

«L’incendio, è stato lui a provocarlo?»

«Sì. Quel giorno ero tra la folla. In realtà, non ho mai smesso di sorvegliare Van Eyck e quando siete andati in via San Donato, vi ho seguiti. Ho sentito Petrus dirvi con un groppo in gola: “Ho fatto di tutto per salvarlo. Aveva ilcorpo schiacciato da una trave“. Poi siete tornati a casa, ma io sono rimasto. Ho visto gli uomini salvare Coster dalle fiamme, e li ho interrogati.



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